Vele Storiche Viareggio, le 13 splendide storie delle barche vincitrici

2022-10-22 20:27:56 By : Mr. Taurus Yang

Che festa la 17ma edizione del Raduno Vele Storiche Viareggio.

Mostre, incontri, visite ma soprattutto 58 tra le più belle barche d’epoca del Mediterraneo, che si sono sfidati in due regate (caratterizzate dal vento leggero) riportando le acque della Versilia alla “golden age” dello yachting. Andiamo a scoprire il “meglio del meglio”, ovvero le barche che si sono distinte nelle loro categorie. Vi raccontiamo le loro belle storie, anche con l’aiuto delle informazioni reperite dall’Associazione Vele Storiche Viareggio.

Il Trofeo Vele Storiche Viareggio è stato assegnato al ketch Pilgrim del 1971, arrivato appositamente da Napoli al comando del giovane Emmanuele Dalla Vecchia, figlio del compianto Pippo ex presidente del Reale Yacht Club Canottieri Savoia, che mantiene così viva la tradizione velica di famiglia. 

La barca è ormeggiata al posto d’onore del RYCC Savoia, e il suo pozzetto ha ospitato i più grandi velisti della storia. Un vero e proprio “salotto privato” di Pippo Dalla Vecchia.

Pilgrim, lungo 14 m e largo 3,80 fu commissionato da Vezio Amati, il suo primo armatore, è stato costruito nel 1971 dai cantieri Carlini di Rimini su un progetto leggermente modificato di Jack Laurent Giles, uno dei progettisti “di culto” del ‘900.  Nel 1994 Vezio Amati e sua moglie decidono di passare il testimone a Pippo Dalla Vecchia, l’unica persona che potesse riconoscere il valore sia affettivo che nautico della barca.

Emmanuele Dalla Vecchia, il figlio più piccolo di Pippo, eredita dal padre la passione per il mare e per gli scafi classici. Nato nel ’98, è praticamente cresciuto sul Pilgrim innamorandosene sempre di più con il passare del tempo. Poi la barca viene messa in secco e ci rimane per sei anni: nel 2017 la barca intraprende con Emmanuele un percorso di restauro terminato de facto nel 2021, che la fa tornare al suo antico splendore.

Il Trofeo Artiglio 2022 e la Coppa AIVE del Tirreno 2022 nella categoria “Epoca” è andata a Barbara (18,00 x 3,30 m), progetto del mitico cantiere Camper & Nicholson di Gosport nel 2023. La vittoria della barca del fiorentino Roberto Olivieri, al comando di Vincenzo Zaccagni, è stata frutto delle oltre 1500 miglia di mare percorse da questo yacht per partecipare a tutti i raduni del Tirreno centrale e settentrionale (Livorno, Le Grazie, Arcipelago Sail Rally, Argentario Sailing Week, Napoli, Gaeta, Imperia, Mariperman La Spezia, Viareggio), alternando a bordo oltre 50 membri di equipaggio. Un preludio per i grandi festeggiamenti che si terranno nel 2023, anno del centenario.

Barbara è il progetto numero 318 realizzato dal cantiere navale Camper & Nicholsons a Gosport, in Inghilterra, nel 1923. Costruita in fasciame di teak e pitch pine su ossatura in quercia ha avuto tra i suoi ex armatori Harold Francis Edwards, noto yachtsman inglese e regatante di successo, il Barone Amaury de la Grange, che dal 1928 le ha fatto fare base a Cannes, e il Conte Robert-Jean de Vogue, General Manager di Moët & Chandon e creatore del marchio Dom Pérignon, proprietario della barca fino agli anni Sessanta.

Nel 1982 Barbara è stata impiegata come scafo appoggio per la traversata atlantica in windsurf compiuta in 24 giorni. Nel 1998 è stato avviato il restauro filologico in Spagna da Astilleros Mediterraneo e successivamente trasferita a Viareggio e affidata alle cure del cantiere navale Francesco Del Carlo.

I lavori di restauro filologico hanno riguardato il risanamento dello scafo, del piano di coperta, degli interni, dell’impiantistica e dell’armo velico.

Il Trofeo Artiglio 2022 e la Coppa AIVE del Tirreno 2022 nella categoria “Classici”, invece, è stata appannaggio di Crivizza (11,67 x 2,86 m) di Ariella Cattai e Gigi Rolandi. Un III Classe RORC (Royal Ocean Racing Club), lungo 11,52 metri, progettato nel 1958 dall’inglese Alan H. Buchanan e varato nel 1966 dal cantiere Apollonio di Trieste.

Nel 2019 la barca ha compiuto il periplo dell’Italia con Mauro Pelaschier per promuovere il rispetto del mare attraverso la Charta Smeralda della One Ocean Foundation. 

Nel 2021 è stata acquistata dall’attuale armatore, il Segretario Generale AIVE Luigi ‘Gigi’ Rolandi (figlio dell’ex-presidente FIV Carlo Rolandi), che tra una lezione e l’altra di Fisica Sperimentale delle Alte Energie alla Normale di Pisa, dove insegna, partecipa ai raduni di vele d’epoca.

Da quando è tornata a navigare ha letteralmente dimostrato di essere uno scafo vincente. Basti pensare che nel corso delle partecipazioni alle regate estive la barca è sempre salita sul podio. Crivizza entrerà presto al Cantiere Del Carlo per una serie di lavori in vista della prossima stagione.

Passiamo ai vincitori delle singole categorie. In classe 0, vincitrice del Trofeo intitolato all’Ammiraglio Florindo Cerri, il C&C 61 Rainbow (18,71 x 4,60 m).  Nel 1972 nessuno aveva mai visto uno scafo in sandwich di tali dimensioni. il Rainbow fu commissionato dal fumettista Stan Lee, il papà di Spiderman e di tutto il “mondo Marvel”.

La barca venne chiamata Robon, gemella dell’allora più conosciuta Helisara IV del direttore d’orchestra Von Karajan. Nel 2000 diventa proprietà della famiglia Rocca, che la riporta al suo antico splendore dopo un refiitting totale degli impianti e di alcune parti dell’attrezzatura in coperta, che ha mantenuto il carattere e lo stile originali.

Otto lunghi mesi di cantiere prima di riprendere il mare per partecipare alle regate e navigare in crociera in ogni angolo del Mediterraneo. Il Rainbow di base sverna nel Mar Ligure passando ogni anno qualche mese a terra per poter mantenere più integro e asciutto lo scafo.

Uno scafo che nel 1972, anno in cui fu costruito dai cantieri C&C sul lago Ontario in Canada su progetto di Cuthbertson&Cassian, ha segnato un punto di svolta epico nel mondo della nautica. Perché i due progettisti canadesi furono pionieri lungimiranti nel mondo della costruzione delle imbarcazioni, assemblando fibra di vetro e balsa (sandwich di balsa), in modo da creare scafi più leggeri e rigidi.

In classe 1 alla Vele Storiche Viareggio il trionfo è di Margaret (14,31 x 2,35 m). Margaret è un 8 Metri Stazza Internazionale disegnato nel 1925 da Johan Anker e costruito nel cantiere Anker & Jensen a Oslo, in Norvegia, per Sir Ernest Rooney, un armatore di 8 M metri, già medaglia d’argento in questa classe alle Olimpiadi di Parigi nel 1924. Il suo numero velico è K4. Lo scafo è in mogano e quercia con ordinate di mogano e acciaio. L’albero e il boma sono in spruce.

Dal 1933 al 1977 Margaret è appartenuta ai Ballantine, produttori di whisky che per tre generazioni si sono avvicendati al suo timone. Non per niente l’unica concessione all’ambiente spartano sottocoperta è per 12 bicchieri da whisky.

Poi la barca la barca fu venduta a Mr. Milne in Inghilterra e nel 1977 si spostò in Danimarca a Copenaghen restando di proprietà di un consorzio fino al 1989. Il nuovo nome era Conip e il numero velico D40. Nel 1990 passò nelle mani di Mr. Mesnel, un collezionista di barche d’epoca di Saint Malo. La barca riprese il nome originale e un numero velico: F40. Mesnel fece un restauro conservativo alla barca, rifacendo la coperta e adattando l’armamento alle dure condizioni bretoni.  Nel 2003 è stata condotta dagli attuali armatori (i pistoiesi Giulio e Alessandro Baldi) in Italia dove ha partecipato alle regate dell’Argentario e in seguito tenuta all’ormeggio a Viareggio. Agli inizi del 2004, presso il Cantiere Pezzini di Viareggio, è stata sottoposta a un restauro filologico.

Nella classe 2 ha vinto Oenone (15,00 x 3,20 m), il cutter bermudiano del 1935 di proprietà del Commodoro VSV Enrico Zaccagni. Progettata da Fredrick Shepherd e costruita per Mr. Wardrop dal cantiere Berthon Boat Co. sugli scali di Lymington, in Inghilterra. Alla fine degli anni ’30 partecipa a diverse regate nel Solent, poi si sposta oltreoceano, in Argentina prima e poi a New York.

Nel 1963 la barca sotto il nome di Union è di proprietà dell’ing. Roberto Garolla di Bard grande sportivo, velista, canottiere ed ex presidente del Circolo del Remo e della Vela di Napoli. Union resta nella famiglia Garolla fino al 1968. Nel 1968 Union appartiene ad Emilio Fede, ai tempi giornalista della RAI e il suo porto di base è Anzio. Dal 1972 scompaiono dai Lloyds Registers le tracce di questo yacht. Dal 1977 la barca è in Sicilia. Il proprietario è Giuseppe Filippone, appassionato navigatore. Negli anni 80 Union fa un breve ingresso nell’appena nato mondo delle regate per barche d’epoca e si dimostra veloce.

Lo scafo ha il fasciame in pitch pine e le ordinate in quercia bianca inglese. L’albero è stato costruito nel 1989 dai Cantieri Sangermani sui piani originari di Fredrick Shepherd. Gli interni in mogano dell’Honduras e le ferramenta in bronzo sono in gran parte originali. A partire dalla fine degli anni 80 inizia un graduale declino che a partire dal ’98 la porta all’abbandono su un piazzale di cemento a Palermo.

Nel 2005, Oenone è entrata in cantiere da Del Carlo per il suo restauro del secolo. I suoi eleganti interni e il mobilio, originali così come la tuga e l’osteriggio, sono stati restaurati con cura. Il ponte ormai troppo usurato è stato sostituito così come parti di 20 ordinate. I madieri sono nuovi e robusti e il suo fasciame è ormai solidamente avvitato con viteria in bronzo alle ordinate. Motore, impianti e sartiame sono nuovi. Finalmente nell’estate del 2013 Oenone ha ripreso il mare, dopo un meticoloso e lunghissimo restauro.

Veniamo alla classe 3, vinta da Alcyone (11,24 x 2,45 m) di Eugenio Cividini, sloop del 1952 che ha preso vita nei mitici cantieri Sangermani di Lavagna (Genova), su progetto di quattro anni prima. Alcyone ha vinto anche tra gli Yachts d’Epoca (classifiche con certificato di stazza CIM, curate dall’AIVE, Associazione Italiana Vele d’Epoca).

Dallo stesso progetto di base nacquero alcune barche quasi gemelle, con poche differenze di personalizzazione l’una dall’altra. Tutte stazzate terza classe RORC, erano molto marine, sicure e veloci. Fantasia fu la prima ad essere costruita nel 1949, Jalea e Gioanna nel 1950, Lilli II nel 1953.

In classe 4 ha vinto Onfale (che ha trionfato anche tra gli ‘Yachts Classici’, vincendo il Trofeo Challenge riservato agli scafi Sangermani) di Nicola Bocci. Il progetto, del 1962 (12,00 x 2,88 m) è ancora una volta di Sangermani, al quale si rivolse l’armatore Lippo Riva con una sola richiesta. “Fatela come volete, basta che sia veloce”.

Il risultato, come scrivono sul sito dell’Associazione Vele Storiche Viareggio, “è portentoso, uno scafo terribilmente moderno per il 1962, stretto, basso di bordo, poco slanciato, con il timone separato dalla pinna di deriva. L’albero in alluminio e la coperta in tela anzichè teak permettono di tenere bassi il baricentro e il peso che è limitato anche per i canoni attuali; parliamo di 5700 chili. Per facilitare le manovre, i genoa erano murati su un corto bompresso (ora eliminato) che permetteva di tenerli all’esterno delle battagliole. L’armo è a sloop classico, con stralletto di trinchetta, il timone a barra”.

La barca, “dopo aver vinto la Giraglia del 1963 nella sua categoria, e un gran numero di altre regate, non ha mai conosciuto declino. Tutti i suoi legni sono originali, così come il gabinetto, la bussola e tanti altri dettagli. Una vera barca classica”.

In classe 5, alle Vele Storiche Viareggio, la protagonista è stata Dragonera (17,00 x 4,00 m), un altro Sangermani (ad armo yawl Marconi) che vide la luce nel 1961.

Il concetto era quello del maggior comfort inteso come spazio a disposizione nell’unità di volume interno. Una barca di 17 metri, larga 4 era concepita per una abitabilità interna per 4 persone: un… signorile spreco di spazio. Negli anni ’90 il nuovo proprietario di Dragonera procede ad un controllo generale strutturale della barca e a un restauro nel quale ogni dettaglio viene valorizzato e ogni modifica occorsa nel periodo antecedente, non in linea con il progetto originale è stata valutata e possibilmente cancellata per un ritorno alla completa originalità. Sotto l’attenta guida dell’armatore, architetto di alta competenza.

La barca è stata vissuta da allora come una casa di vacanza navigante con oggetti personali, dettagli firmati, arredo di gran buon gusto, quadri, foto. Una vera barca per navigare sentendosi come a casa.

Malteba (11,16 x 3,42 m), vincitore in classe 6, è un C&C 37 dei Cantieri Benello, progettata nel 1971 e varata otto anni dopo.

Sempre dal sito dell’Associazione: “È una barca dalla linea inconsueta, le linee del fondo di carena sono quasi piatte, anticipando la progettazione di molte barche da regata degli anni successivi. La pinna di deriva è molto inclinata verso poppa, caratteristica ripetuta anche nei progetti delle barche più grandi dei progettisti canadesi. Le linee d’acqua verso poppa chiudono rapidamente  lasciando una poppa ampia e molto larga rispetto alle barche del tempo e anche qui, anticipando gran parte delle scelte future della progettazione di barche da regata.

Benello era un imprenditore attento all’evoluzione delle carene che negli anni 60/70 aveva luogo soprattutto in America e si rivolse ai progettisti canadesi Cuthberson & Cassian (di cui vi abbiamo già parlato per il Rainbow), all’epoca assolutamente sconosciuti al mondo nautico in Italia. Barca innovativa sotto molti aspetti, agli inizi degli anni 70 questo sloop fece parlare di sé per le sue prestazioni.

Il C&C 37’ fu forse la prima barca in vetroresina costruita in Italia, a sandwich con intercapedine in Airex, con spessori differenziati e con studio dell’orientamento delle fibre per ottenere maggiore rigidezza a parità di peso e ridurre sensibilmente i pesi.

Nel 2013 Malteba è stata sottoposta un restauro nel Cantiere Tomei di Viareggio che ne ha valorizzato principalmente gli interni rendendo più confortevole la navigazione”.

Passiamo alla classe 7, dove a vincere è stata Nonno Pio (7,50 x 2,50 m). “Nonno Pio è un esemplare del famoso Brigand 7.50, piccola imbarcazione costruita dalla CIMA di Anagni (Frosinone), il cui responsabile commissionò nel 1971 il progetto alla Camper & Nicholsons.

I progetti furono firmati da Raymond Wall, a quei tempi Chief Designer del cantiere C&N a Southampton. I disegni si trovano ancora nell’archivio del cantiere a Gosport e sono stati digitalizzati, per l’importanza storica di questa piccola barca che ebbe ed ha ancora molta attenzione da parte degli appassionati.

È una barca splendida, per le sue dimensioni, molto boliniera e dolcissima sull’onda. Mantenuta e restaurata dal Cantiere Tomei di Viareggio”.

In classe 8, trionfo per Kaloni (9,99 x 3,40 m): un Grand Soleil 34 di Finot del 1979. Questa barca fu il primo modello di Grand Soleil costruito dal Cantiere del Pardo nel 1973 su progetto di Jean Marie Finot e ne sancì futuro e fortuna. Il Grand Soleil 34 è stato in produzione fino al 1983 e ne furono realizzati 290 esemplari.

Vele Storiche di Viareggio – Manuela V vince nei 5.50 m S.I.

Sono stati sette gli scafi della classe dei 5.50 Metri Stazza Internazionale, ex classe olimpica nata nel 1949, che hanno partecipato al XVII Raduno Vele Storiche Viareggio e regatato su un percorso a loro dedicato.

A causa della mancanza di vento è stato possibile disputare una sola prova, vinta in assoluto da Manuela V (1961 – YCRC) del milanese Guido Tommasi, campione italiano in carica, seguita da Whisper (1983 – CVMV) di Richard Leupold e Violetta IV di Giangiacomo Stefanon (1957 – CVC). I primi tre della classifica ‘Classici’ sono stati Manuela V, Violetta IV e Twins X (1960 – AVEV). Gli altri 5.50 presenti a Viareggio erano Grifone (1963 – Marina Militare), Twins IX Enterprise (1958 –  Barone/Lombardi) e Rabicano (1967 – Museo della Barca Lariana).   

Di seguito i primi tre classificati per ognuno dei nove raggruppamenti nei quali sono state suddivise le imbarcazioni:

Classe VSV 0: 1° Rainbow  – 2° Chaplin  – 3° Stella Polare

Classe VSV 1: 1° Margaret  – 2° Patience – 3° Kipawa (DNS) 

Classe VSV 2: 1° Oenone  – 2° Vistona  – 3° Artica II   

Classe VSV 3: 1° Alcyone – 2° Sula  – 3° Mä Vista   

Classe VSV 4: 1° Onfale  – 2° Midva  – 3° Crivizza 

Classe VSV 5: 1° Dragonera  – 2° Freya – 3° Kalua

Classe VSV 6: 1° Malteba  – 2° Gioconda  – 3° Millenium Falcon   

Classe VSV 7: 1° Nonnopio  – 2° Scilla – 3° Predator 

Classe VSV 8: 1° Kaloni – 2° Good Girl – 3° Marie Anne

LE CLASSIFICHE AIVE E I VINCITORI STAGIONALI

Classifica AIVE Yachts Epoca (9 iscritti a Viareggio): 1° Alcyone – 2° Vistona – 3° Oenone

Classifica AIVE Yachts Classici (12 iscritti a Viareggio): 1° Onfale – 2° Crivizza – 3° Ojalà II  

Trofeo Artiglio 2022 “Epoca”: 1° Barbara – 2° Alcyone – 3° Margaret

Trofeo Artiglio 2022 “Classiche”: 1° Crivizza – 2° Ojalà II – 3° Onfale

Coppa AIVE del Tirreno 2022 “Epoca”: 1° Barbara – 2° Olympian – 3° Alcyone

Coppa AIVE del Tirreno 2022 “Classiche”: 1° Crivizza – 2° Ojalà II – 3° Grifone

Infine, a coronare la manifestazione, organizzata dall’Associazione Vele Storiche Viareggio in collaborazione con il Club Nautico Versilia, tre mostre pittoriche e fotografiche degli artisti Emanuela Tenti, Marco Trainotti e Davide Besana, una visita guidata ai restauri in corso presso il Cantiere Del Carlo che, dopo la pandemia, è tornato ad ospitare la grande cena equipaggi di sabato sera presso la sede in Darsena Italia.  

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Faccio notare che lo scafo del C&C è un sandwitch di vetroresina ed Airex, un mat a cellule chiuse, e non di vetroresina e balsa.

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