Cementi speciali

2022-10-22 21:02:17 By : Ms. Shining Xia

Il cemento è un materiale impiegato sin dai tempi antichi per la realizzazione delle costruzioni che ancora oggi possiamo ammirare.

Durante i secoli vari materiali hanno cercato di spodestarlo prendendo il suo posto, ma il cemento tiene duro e grazie alle sue caratteristiche di resistenza, plasmabilità, flessibilità e durabilità, è riuscito sempre a dominare la scena edilizia.

La struttura realizzata con questo materiale necessita di maestria e accorgimenti che ne garantiscano le performance. Inoltre, la creatività dei progettisti porta a strutture sempre più particolari e azzardate, per le quali il normale cemento può non bastare. Per questo motivo sono stati creati i cementi speciali, che cercano di rispondere a tutte le esigenze. I cementi speciali riescono a raggiungere altissime resistenze, leggerezza delle strutture, profili più sottili, alta impermeabilizzazione, elevata prestazione anche dei ferri. Infine, grazie a speciali additivi che vedremo, si riesce ad avere strutture che sono un valido aiuto perfino contro gli agenti inquinanti.

Da tutto quanto detto si comprende che esistono svariati tipi di cemento speciale, differenti in base alle prestazioni garantite e all'impiego che se ne può fare. In primis c'è il cemento pozzolanico, uno dei più tradizionali, che si ottiene aggiungendo al klinker una percentuale di pozzolana, appunto, che consente di realizzare getti ad alta resistenza. Il cemento rapido o a presa rapida o ancora pronto presa non ha una grande resistenza, ma proprio grazie al fatto di avere un rapido tempo di presa è molto impiegato per tutte quelle opere che richiedono un veloce fissaggio. Il cemento alluminoso, chiamato anche cemento fuso, ha una altissima resistenza grazie all'aggiunta di bauxite, argilla, ferro e allumina. Esso viene poi cotto e vetrificato, per poi essere polverizzato. Infine, c'è il cemento di altoforno, nel quale vengono aggiunte scorie di altoforno provenienti dalla produzione della ghisa. Si tratta di un cemento molto resistente alle acque saline e perciò utilizzato ampiamente nella realizzazione di opere marittime.

Il cemento bianco ha una bassa quantità di ossidi di ferro e per questo ha una colorazione bianca. Esso è impiegato come materiale per getti ornamentali bianchi o colorati, grazie all'aggiunta opportuna di coloranti.

A tutta questa gamma di cementi speciali si aggiungono quelli che grazie a specifici additivi riescono a raggiungere determinate caratteristiche richieste. Tra questi c'è il cemento rinforzato, contenente spesso fibre che hanno proprio questa caratteristica. Tra questi c'è ad esempio Rinfor Grout Col di Azichem Srl, un micro-calcestruzzo fibrorinforzato a elevatissime prestazioni. Si tratta di un formulato cementizio bicomponente, fibrorinforzato grazie alla tecnologia Readymesh. È arricchito con microsilici reattive. Questo tipo di cemento è adatto al rinforzo di solai in cemento armato, latero-cemento, lamiere grecate e di legno, travi, pilastri, pareti e nodi strutturali, grazie al fatto che una volta indurito, consente di ottenere alte prestazioni fisico-meccaniche.

Osmoseal di INDEX Spa è un cemento osmotico impermeabilizzante che garantisce la protezione delle strutture dalle infiltrazioni. Si tratta di un premiscelato in polvere a base di leganti idraulici ad alta resistenza, additivi idrofughi, resine in polvere e inerti selezionati. È impiegato in tutte le strutture in calcestruzzo sotto-falda, che vengono trattate dall'interno, come ad esempio box interrati, muri di fondazione, vani ascensore, scantinati e magazzini interrati.

Un'altra tipologia di cemento speciale che garantisce stavolta maggiore durabilità e protezione dall'inquinamento è quello prodotto da Italcementi che adotta il TX Active®. Il TX Active® è un principio fotocatalitico in grado di abbattere gli inquinanti organici e inorganici presenti nell'aria, decomponendo gli agenti inquinanti prodotti dall'uomo e rendendo migliore l'aria che respiriamo. Grazie alla luce naturale o artificiale il fotocatalizzatore attiva un processo di ossidazione che converte gli inquinanti in sostanze non nocive. Impiegare questo prodotto su una superficie di 1.000 mq è come piantare 100 alberi caducifoglie, il che equivale a un ottimo risultato! Si può impiegare in varie situazioni ma dato il costo è spesso usato negli edifici di grosse dimensioni, con vantaggi sia per l'ambiente sia per il decoro urbano, dal momento che si tratta comunque di superfici autopulenti che non necessitano di manutenzione. Un esempio è la Chiesa di San Giovanni XXIII dell'ospedale di Bergamo, realizzata da Italcementi proprio con il cemento mangiasmog.

Infine, molto recente è il cemento ecologico, ovvero il bio cemento. Questo materiale unisce l'edilizia con la microbiologia. Nel 2006 il professor Jonkers della Technology University olandese di Delft ideò un cemento che nasce appunto dalla miscela di acqua, sabbia, detriti e batteri. Sono particolari tipi di batteri che si attivano se messi a contatto con l'acqua che si infiltra col tempo nel materiale formando delle crepe. Grazie a questi batteri e al calcio lattato il biocemento è in grado di autoripararsi ovviando al problema della formazione di queste crepe. Il calcio lattato, infatti, viene inserito all'interno dell'impasto in alcune capsule di plastica biodegradabile, cosicchè, nel momento in cui si infiltra acqua, le capsule si sciolgono e attivano i batteri. È questo il momento in cui i batteri germinano e convertono il lattato di calcio in carbonato di calcio e quindi in calce che riempirà e riparerà la fessura che si è formata. Il vantaggio di questo materiale è duplice perché, se da un lato è del tutto ecocompatibile, dall'altro riduce i costi di manutenzione degli edifici.

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