L’architettura dipinta in centro storico: una giornata di visite guidate a facciate e cortili degli antichi palazzi | Next Stop Reggio

2022-10-22 20:36:09 By : Mr. Arvin Du

Sabato 22 ottobre, nell’ambito della giornata di presentazione del Piano del Colore del Centro storico di Reggio Emilia, sono in programma visite guidate, itineranti e gratuite, alle facciate e ai cortili di antichi edifici, che connotano e identificano il centro più antico della città.

L’iniziativa offre un’importante occasione per poter ammirare il patrimonio architettonico di diversi palazzi privati, che verranno aperti al pubblico. L’uso delle famiglie più influenti della città, in particolare dal Settecento in poi, fu infatti quello di arricchire le corti dei fabbricati – parte nascosta al pubblico passaggio e quindi visibile solo dagli ospiti invitati a varcare la soglia del palazzo – per manifestare, con discrezione, rilevanza e ricchezza. La giornata del 22 ottobre, organizzata dai Musei Civici con il servizio Rigenerazione urbana del Comune e in collaborazione con l’Associazione Dimore storiche italiane sezione Emilia-Romagna, apre questi luoghi speciali e nascosti, con visite guidate agli immobili di particolare importanza storico-architettonica e artistica, di proprietà pubblica e privata. Le visite guidate daranno evidenza particolare alla ‘architettura dipinta’, presente sulle facciate dei palazzi e su muri e manufatti dei cortili. Sarà possibile ammirare, per la prima volta dopo il restauro, anche il monumentale palazzo Masdoni di via Toschi.

Per partecipare alle visite guidate è consigliata la prenotazione, chiamando il numero telefonico 0522.456816 in orario di apertura di Palazzo dei Musei.

Con l’adozione del Piano urbanistico generale (Pug), avvenuta lo scorso maggio, è stato approvato, quale allegato del Regolamento edilizio comunale, il Piano del Colore del Centro storico, che individua le modalità per una corretta conservazione, manutenzione e salvaguardia di questo patrimonio unico di facciate e elementi architettonici, dei relativi materiali e dei colori. Il Piano rappresenta perciò una guida di riferimento per proprietari di immobili, professionisti del settore e imprese impegnati in interventi di riqualificazione. Interventi, che in questi anni hanno vissuto un trend di segno nettamente positivo e ancora in forte aumento. Basti pensare, infatti, che dal 2015 ad oggi sono stati oltre 1.870 gli interventi di riqualificazione edilizia in Centro, pari al 13% delle unità immobiliari, con una accelerazione considerevole, soprattutto negli ultimi anni, in gran parte trainata dagli incentivi del Bonus facciate.

IL PROGRAMMA DELLE VISITE DEL 22 OTTOBRE

Ai Musei Civici, alle  ore 10 di sabato 22 ottobre , il vicesindaco con delega alla  Rigenerazione urbana  Alex Pratissoli  introduce al programma della giornata. Successivamente avranno inizio le visite guidate, suddivise in gruppi e con la seguente scansione:

Le visite di questo gruppo saranno accompagnate dall’architetto Matilde Bianchi del servizio Rigenerazione urbana del Comune di Reggio Emilia.

Le visite di questo gruppo saranno accompagnate dall’architetto Marina Parmiggiani del servizio Rigenerazione urbana.

Le visite saranno completate con un inquadramento storico artistico da parte di Maria Montanari e Alessandro Gazzotti conservatori dei Musei Civici di Reggio Emilia.

IL PIANO DEL COLORE â€“ Il primo aspetto preso in considerazione nella redazione del Piano del Colore si riferisce alle decorazioni delle facciate degli immobili di interesse artistico del centro storico. L’analisi ha determinato la classificazione di tutti i prospetti, suddividendoli in tre diverse categorie in base all’apparato decorativo.

La prima categoria definisce i fronti con un apparato decorativo complesso, dove gli elementi verticali si raccordano a quelli orizzontali. La seconda ricomprende i fronti dove è presente un solo livello decorativo, di solito le modanature delle aperture. La terza categoria ricomprende gli edifici la cui facciata presenta la semplice composizione delle finestre, in assenza di altri elementi ornamentali.

Il secondo aspetto Ã¨ stato quello di considerare l’edificio come un organismo edilizio nel suo complesso, considerando anche gli elementi che ne definiscono la tipologia architettonica, come le corti e dando così evidenza alla presenza dei trompe-l’oleil (pittura che suscita l’illusione della tridimensionalità, ad esempio con artifici prospettici che amplificano lo spazio) presenti in questi luoghi inclusi nei palazzi, alle decorazioni degli androni di ingresso e agli scaloni affrescati.

Il risultato è una mappatura, non completa ma di riferimento, delle ‘architetture dipinte’ presenti nel centro storico.

Completa il Piano del Colore l’apparato normativo, di riferimento per le modalità da seguire per gli interventi di riqualificazione delle facciate e le palette cromatiche di riferimento del contesto reggiano.

MURI E ARCHITETTURE DIPINTE NELLA STORIA – Reggio Emilia è stata nei secoli scorsi più un luogo di soggiorno che di potere. Il suo tessuto urbano storico non ha quindi poli di attrazione di particolare evidenza, come avviene nelle città antiche capitali. E’ però particolarmente significativo a Reggio Emilia il tessuto connettivo della città, la trama continua di episodi sobri e decorosi, non magniloquenti, lontani dalla retorica e dall’esibizionismo. Una trama che si fa linguaggio caratteristico e caratterizzante della città attraverso i particolari dei fronti: nella ghiera di una finestra, nelle paraste angolari, nei medaglioni ornamentali, nei battacchi e nei pomoli dei portoni di ingresso. Il materiale che contraddistingue la città è il laterizio, quindi l’argilla cotta inframezzata da qualche dettaglio importante in pietra, quali i basamenti, le paraste angolari, i capitelli e le colonne dei portici e dei loggiati. Sono pietre che provengono dalla cave locali e dei dintorni: la pietra lavica proveniente dall’area di Canossa e Rossena, il calcare marnoso arenaceo e il tipico macigno dell’alta valle dell’Enza, oppure possono essere materiali provenienti dai territori contermini, quali le rocce lombarde e i calcari veronesi, i marmi di Carrara.

Le tipologie di finitura del fondo murario adottate attraverso i secoli a Reggio Emilia si possono così sintetizzare:

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