La nuova Torre della Fondazione Prada - Style

2022-10-22 21:06:40 By : Ms. Christina Zheng

Il complesso della Fondazione Prada a Milano con la torre dorata e la nuova Torre bianco progettata da Rem Koolhaas con Chris van Duijn e Federico Pompignoli dello studio OMA. Foto: Bas Princen 2018 Courtesy Fondazione Prada

Il complesso della Fondazione Prada a Milano con la torre dorata e la nuova Torre bianco progettata da Rem Koolhaas con Chris van Duijn e Federico Pompignoli dello studio OMA. Foto: Bas Princen 2018 Courtesy Fondazione Prada

Alla fine di aprile del 2015 nei giorni in cui Milano celebrava l’inaugurazione di Expo 2015, la palazzina dorata che emerge a torretta dai capannoni restaurati da un ex fabbrica di alcolici, modificando la struttura e lo skyline di una zona nell’immediata periferia milanese, ha segnalato al mondo l’apertura della Fondazione Prada, in poco tempo diventato centro di esposizione e aggregatore di tendenze e di interessi dell’arte contemporanea per gli esperti e gli appassionati di tutto il mondo. Da stasera, mentre Milano è affaccendata a dare ospitalità e conforto alla maggiore manifestazione internazionale del design che il mondo intero conosce come Salone del Mobile, o Milano Design Week, nello stesso luogo un’altra Torre «si eleva in cemento bianco strutturale a vista» per 60 metri. Progettata da Rem Koolhaas con Chris van Duijn e Federico Pompignoli dello studio OMA, la Torre è il completamento della Fondazione Prada che da domani 20 aprile sarà aperta al pubblico con i suoi nuovi spazi espositivi.

Dal punto di vista progettuale la Torre è «un insieme di diversità produce un’estrema varietà spaziale all’interno di un volume semplice, in modo che l’interazione tra gli ambienti e i singoli progetti o opere d’arte offra un’infinita serie di possibili configurazioni», spiega il premio Pritzker del 2000 Rem Koolhaas. Infatti, nei suoi nove piani la nuova costruzione del complesso offre un’inedita percezione degli ambienti con una combinazione specifica dei tre elementi di pianta, altezza e orientazione. «Metà dei livelli si sviluppa infatti su base trapezoidale, gli altri su pianta rettangolare. L’altezza dei soffitti, crescente dal basso all’alto, varia dai 2,7 metri del primo piano agli 8 metri dell’ultimo livello. Le facciate esterne sono caratterizzate da una successione di superfici di vetro e cemento, che attribuiscono così ai diversi piani un’esposizione alla luce sul lato nord, est o ovest, mentre l’ultima sala espositiva è dotata di luce zenitale. Il lato sud della Torre presenta una struttura diagonale che la unisce al Deposito, dentro la quale si inserisce un ascensore panoramico», si legge nella spiegazione del progetto caratterizzato anche dalle facciate esterne realizzate con una successione in vetro e in cemento.

Quindi, una Torre che si pone già come riferimento per una nuova concezione degli spazi museali. Tanto più che la mostra dell’inaugurazione si chiama Atlas, un progetto «nato da un dialogo tra Miuccia Prada e Germano Celant che riunisce opere della Collezione Prada in una successione di spazi che accolgono assoli o confronti, creati per assonanza o contrasto, tra artisti come Carla Accardi e Jeff Koons, Walter De Maria, Mona Hatoum ed Edward Kienholz and Nancy Reddin Kienholz, Michael Heizer e Pino Pascali, William N. Copley e Damien Hirst, John Baldessari e Carsten Höller».

Al sesto piano della nuova costruzione è stato allestito il Ristorante Torre che è stato arredato con gli arredi originali del Four Seasons Restaurant di New York progettato da Philip Johnson nel 1958 con l’inserimento di elementi dell’installazione di Carsten Höller The Double Club (2008-2009), tre sculture di Lucio Fontana – due ceramiche policrome Cappa per caminetto (1949) e Pilastro (1947) e un mosaico a pasta di vetro e cemento Testa di medusa (1948-54) oltre a una selezione di quadri di William N. Copley, Jeff Koons, Goshka Macuga e John Wesley. Alle pareti, come nelle migliori tradizioni dei ristoranti italiani, ci sono appesi i piatti che, però, qui sono realizzati per il ristorante appositamente da artisti come John Baldessari, Thomas Demand, Nathalie Djurberg & Hans Berg, Elmgreen & Dragset, Joep Van Lieshout, Goshka Macuga, Mariko Mori, Tobias Rebherger, Andreas Slominski, Francesco Vezzoli e John Wesley. News, approfondimenti, tendenze, tecnologie, materiali e protagonisti: tutto quello che c’è da sapere sul mondo dell’orologeria. Iscriviti subito alla newsletter

Infine, un bar è posizionato sulla terrazza del tetto caratterizzata da decorazioni optical in bianco e nero sul pavimento e il parapetto a specchi.

Un’immagine del progetto Atlas, mostra curata da Germano Celant nata da una conversazione con Miuccia Prada che inaugura la nuova Torre della Fondazione Prada. Photo Delfino Sisto Legnani e Marco Cappelletti Courtesy Fondazione Prada

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