La nuova vita di una vecchia fabbrica a Madrid | Elle Decor

2022-10-22 21:01:56 By : Mr. Caroline Mao

Lo studio BURR firma Blasón, progetto di recupero di un vecchio costruito che mantiene l’anima industriale, ma si reinventa (intorno a un muro)

Fino a 30 anni fa, Madrid aveva una forte vocazione industriale. Successivamente, però, è diventato un problema conciliare la vita metropolitana con le esigenze e i disagi comportati dalle fabbriche, che hanno finito per defluire in periferia o altrove. Molte strutture per questo sono state abbandonate, ma con alcune la sorte è stata più clemente. È il caso di Blasón, progetto firmato dallo studio iberico BURR, che fa parte di una serie di strategie e interventi di riqualificazione dal nome "Elementi per il recupero industriale", il cui scopo è proteggere il patrimonio industriale della città.

Convertita in residenza familiare, Blasón è una casa che si porta ancora addosso con orgoglio la propria memoria storica. Gli architetti ne hanno organizzato gli ambienti lungo un grande muro, una spina dorsale che divide le aree pubbliche da quelle private. Questa parete svolge anche una funzione di servizio, incorporando tutta l'impiantistica e le dotazioni tecniche e strutturali necessarie alla vita domestica. Ma attenzione, non si tratta di una partizione rigida, perché, come spiegano gli architetti, la casa è intesa come “un unico volume d'aria che collega tutti gli spazi a diverse altezze”.

A ciò si aggiunge il carattere dinamico e mosso della parete stessa, vivificata da sporgenze e fessure che seguono il ritmo delle funzioni a cui assolvono. E allora ecco che, ad esempio, un’appendice del muro diventa supporto per la cucina, mentre un’altra porzione di esso funge da piattaforma su cui poggiano due sezioni di una scala metallica che dà accesso a uno studio. Le aperture che compaiono lungo la parete conducono alle camere da letto e ai bagni, separati dalle aree comuni, che includono la zona living, ma anche una palestra e un garage.

La parete è realizzata con mattoni di cemento bianco, che all’occorrenza cedono il passo a inserti in acciaio inox (nella cucina) o in ceramica (nei bagni e nelle camere). La copertura è quella originale, con il suo geometrico intreccio di travi in metallo, candide e slanciate, che sono state ulteriormente irrobustite dal restauro.

Completa il quadro un grazioso cortile interno, anch’esso mutuato dall’assetto originario della vecchia fabbrica, che non solo fornisce aria e luce agli ambienti, ma permette di aprirli verso l'interno, e non sulla strada. Oggi questo spazio ricco di fascino e carattere, salvato dalla demolizione e rimasto fedele al suo spirito industriale, è la casa e lo studio dello scrittore Juan Ramón Silva Ferrada.