Objection! Pokèmon Diamante e Perla (con Nero e Bianco) sono stati l'apice della serie - 2duerighe

2022-10-22 20:33:52 By : Ms. Christine Ma

Pokémon Diamante Lucente e Perla Splendente sono arrivati. I remake dei videogiochi Pokémon di quarta generazione erano tanto attesi quanto discussi, ma c'è un valido motivo per recuperare la quarta generazione di Pokémon che, assieme alla quinta, è stata l'apice della serie fino ad ora.

La quarta generazione di Pocket Monsters ritorna con i remake di Pokémon Diamante e Perla. Anche se le nuove versioni Diamante Lucente e Perla Splendente non sono esattamente il genere di remake che i fans avrebbero voluto, c’è un motivo per il quale il ritorno delle avventure nella regione di Sinnoh erano tanto attese.

Allo stesso modo, c’è un motivo per il quale i fans sperano già da ora nella realizzazione dei remake di Pokémon Nero e Bianco (che nell’anno del venticinquesimo anniversario del brand, hanno compiuto dieci anni). 

Molti, cresciuti con le avventure Pokémon 3D, lo ignorano o non ricordano, ma la maggior parte è composta da chi ricorda i Pokémon con nostalgia, inconsapevole del fatto che la saga andando avanti ha toccato nuovi apici.

La quarta e quinta generazione di Pokémon sono protagoniste di questo nuovo numero “Objection!” Scritto in maniera inedita assieme a Giulia Mancuso.

“I veri Pokémon sono solo i primi 151”. Quante volte si sente dire questa frase? Un pensiero che spesso viene espresso da persone nate e cresciute negli anni ’90, sostenitrice dell’idea che Pokémon avrebbe dovuto fermarsi al massimo alla terza generazione, ovvero alla generazione alla quale era arrivata la serie nel periodo della loro adolescenza, quando iniziarono a disinteressarsi. 

Pokémon è sempre stato prima di tutto un videogame sebbene all’epoca venisse trascinato dalla serie animata; oggi non ne ha più bisogno, essendo diventato il brand più redditizio al mondo prevalentemente grazie al gioco competitivo e al Trading Card Game. 

Se gli adolescenti dell’epoca avessero atteso almeno fino al 2007, avrebbero potuto assistere al nuovo impatto della serie avuto grazie a Pokémon Diamante e Perla.

I titoli di quarta generazione, al solito, non si distaccano dallo stile principale della saga, ma vanno a migliorare e proporre molti elementi delle generazioni precedenti dei quali i fan sono affezionati o nostalgici (a volte erroneamente).

Difatti, Pokémon Diamante e Perla mantengono tutte, o quasi, le novità introdotte fino alla terza generazione. Non solo lotte in doppio, nature ed EV alle quali si aggiunge l’utilissima categorizzazione di mosse fisiche e speciali, dal quel momento in poi basate sulla singola mossa e non più sul tipo, ma anche solo la semplice animazione degli sprite di Pokémon introdotta nella versione Cristallo e incredibilmente scomparsa fino a Pokémon Smeraldo.

Ma la caratteristica scomparsa in terza generazione nonché il ritorno più gradito in Pokémon Diamante e Perla è la possibilità di trasferire facilmente i Pokémon dalle cartucce per Game Boy Advance. 

Non solo: esattamente come nei videogiochi Pokémon di seconda generazione, delle 493 specie di Pokémon alle quali si era giunti nelle versioni Diamante e Perla soltanto gli starter e i leggendari delle generazioni precedenti erano impossibili da ottenere senza usufruire dei trasferimenti con il Parco Amici; gli altri Pokémon erano tutti catturabili in gioco. 

Inoltre anche i Pokémon shiny tornarono a essere sì molto rari ma non impossibili da catturare, grazie all’uso di un sistema del Pokéradar complicato ma dal risultato garantito. 

A proposito di trasferimenti, la quarta generazione fu anche la prima a utilizzare il gioco online tramite il Codice Amico e la Global Trade Station. Grazie a questi sistemi (e ai social dell’epoca costituiti dalle community dei forum online) è stato possibile per la prima volta fare scambi e lotte Pokémon con i giocatori di tutto il mondo. 

La Global Trade Station (GTS) aveva addirittura un sito dedicato dove era possibile inserire i Pokémon che si era disposti a scambiare e cercare in tempo reale i Pokémon inseriti dagli altri allenatori. 

Una svolta se si considera che in terza generazione erano necessarie ben cinque versioni per completare il Pokédex, essendo impossibile collegare le cartucce con i titoli per Game Boy e Game Boy Color. 

A tal proposito, il gioco online è stato d’aiuto anche a chi non ha potuto completare il Pokédex di terza generazione e non possedeva alcune delle creature esclusive non presenti in Diamante e Perla (ad esempio, gli starter di seconda generazione ottenibili solo in Pokémon Colosseum e Pokémon Smeraldo).

Molto utile anche la meccanica che porta automaticamente i Pokémon a livello 50 o livello 100 solo per la durata delle lotte online, andando a rimuovere definitivamente il noioso grinding necessario per massimizzare le capacità della propria squadra.

Infine, anche i Pokémon Evento divennero più facili da ottenere grazie al sistema online, il quale permise per la prima volta di ottenere tali Pokémon o gli oggetti per sbloccare gli eventi semplicemente collegando il proprio Nintendo DS nei giorni prestabiliti, anziché dover raggiungere i punti (piuttosto limitati all’epoca) che li distribuivano.  

Non fanno ritorno invece le tanto apprezzate sedici palestre anziché solo otto, con due regioni da esplorare, ma è anche vero che la regione di Sinnoh è grande quanto quelle di Kanto, Johto e Hoenn messe insieme. 

Un mondo di gioco che propone una grande varietà di ambienti e di luoghi da scoprire, anche secondari e da endgame. Luoghi davvero spettrali come l’Antico Chateau o la Grotta Ritorno, le rocce per Leafeon e Glacion, le grotte dei laghi, la chiesa di Cuoripoli, il gelido nord, e tutto questo conduce in qualche modo al Monte Corona.

Apprezzabili anche alcuni dettagli che fanno intuire il tempo trascorso, come la possibilità di trovare Steelix e Sudowoodo selvatici anziché trattarli come Pokémon sconosciuti, o gli Unown trattati come Pokémon scoperti ormai da tempo. 

Inoltre, Sinnoh offre anche la possibilità di esplorare le aree sotterranee (non particolarmente ispirate) per trovare facilmente fossili, pietre preziose e altro ancora tramite un ingresso possibile in ogni dove e una simpatica funzione del touch screen.

Il secondo schermo del Nintendo DS viene sfruttato in maniera semplice ed efficace, soprattutto grazie alla funzione del PokéKron, la nuova versione del PokéGear e del PokéNav con tante funzioni da poter aggiungere nel corso del gioco.

Vengono migliorati anche vecchi elementi quali il sistema dei Pokémon erranti, ora visualizzati fin da quando iniziano a girovagare per la mappa e non soltanto dopo il primo fortuito incontro. 

Oppure la trama, tutt’altro che profonda e originale ma più sensata di quella vista in Pokémon Rubino, Zaffiro e Smeraldo. Per quanto si possa essere affezionati al Team Magma e al Team Idro, non serviva attendere il risveglio di Groudon e Kyogre per riconoscere l’insensatezza dei loro piani. Al contrario, il piano del Team Galassia è folle ma sensato: guidati da Cyrus, una sorta di pazzoide nichilista, sono intenzionati a risvegliare i Pokémon leggendari Dialga e Palkia, creatori del tempo e dello spazio, al fine di distruggere l’Universo per crearne uno nuovo.

Nintendo è nota per essere un’azienda sempre in cerca di nuovi concept per i videogiochi, ma con la serie principale di Pokémon non hai mai voluto stravolgere le meccaniche (per quello ci sono gli spin-off) complice anche il fatto che proprio dalla quarta generazione in poi divenne sempre più popolare il gioco competitivo. 

La quinta generazione di Pokémon è forse stata quella con meno innovazione rispetto ai giochi precedenti, sicuramente anche per via dell’essere approdata sulla stessa console della quarta generazione, ma ha visto anche i videogiochi con la miglior struttura di tutta la serie fino ad ora.

Pokémon Nero e Bianco sono oggettivamente i videogiochi con la trama migliore della serie, non tanto per profondità (dove comunque va oltre i canoni della saga, anche se aveva un potenziale maggiore) quanto per l’amalgama con il gameplay: non c’è un solo attimo del gioco dove i protagonisti non sono partecipi, con Belle e Komor partiti in viaggio assieme al personaggio giocante, una in cerca della propria strada e l’altro determinato a essere il miglior allenatore della regione di Unima. 

Oltre a sfidare il giocatore spesso (mai troppo all’improvviso) lo aiutano anche spiegando ogni situazione nei vari luoghi. Tuttavia il gioco trova sempre il giusto equilibrio tra il guidare il giocatore e lasciarlo libero, finanche a fargli credere di avergli dato la soluzione per poi fargli sbattere la testa. 

Per sostenere la difficoltà, Pokémon Nero e Bianco offrono la scelta coraggiosa di far completare la main quest mettendo a disposizione solo i nuovi Pokémon di quinta generazione, permettendo di catturare tutti gli altri a partire dall’endgame. In questo modo il giocatore si ritrova ad avere a che fare con creature che non gli sono familiari, rischiando anche di perdere se non fa attenzione nel creare una buona squadra.

L’idea di limitare la storia principale all’uso dei nuovi 151 Pokémon (che insieme al nome delle versioni tendeva a richiamare un nuovo inizio) cozza un po’ dal punto di vista del world design, così come la mappa della regione di Unima che ha una semplice forma esagonale, ma dedicare solo la prima metà di quest’ultima alla main quest ha reso l’endgame ancor più ricco del solito. 

Si è parlato dei protagonisti, ma che dire degli antagonisti? Il Team Plasma, composto da reclute molto istintive e capi misteriosi dall’aria solenne, con un obiettivo decisamente più realistico di quelli dei team precedenti: liberare i Pokémon dagli allenatori. Per mettere in pratica il loro piano intendono risvegliare i Pokémon leggendari che in passato aiutarono due eroi a unificare i popoli di Unima; con il loro potere diventerebbero i più forti e potrebbero avere la meglio su tutti gli allenatori della regione, al fine di spingere a smetterla di addestrare i Pokémon.

Il bello della rivalità con il Team Plasma è che la loro storia va di pari passo con quella del protagonista: se sconfiggere il Team Rocket prima della fine della main quest poteva starci, trattandosi semplicemente di criminali che vogliono sfruttare i Pokémon per far soldi, può la sfida alla Lega Pokémon essere più entusiasmante che salvare la Terra o l’Universo? In Pokémon Nero e Bianco, invece, gli obiettivi del giocatore conducono alla stessa strada di quelli del Team Plasma, costringendo entrambi a scontrarsi fino alla fine.

Reshiram e Zekrom, i due Pokémon leggendari sulla copertina dei due titoli di quinta generazione, sono semplicemente creature potentissime che rappresentano la verità e gli ideali. Un alleggerimento del concept dei Pokémon leggendari che ci voleva dopo le generazioni precedenti, perché catturare un leggendario ci sta, ma quando si arriva a poter catturare i creatori della terra e del mare, dello spazio e del tempo e addirittura Dio, l’idea è di essere arrivati a un escalation di esagerazioni.

Reshiram e Zekrom formano una sorta di triade con Kyurem, Pokémon leggendario che si supponeva sarebbe stato sulla copertina di Pokémon Grigio, e invece la quinta generazione sorprese ancora: Kyurem è sì sulla copertina della versione successiva di Pokémon Nero e Bianco ma non della terza versione, bensì dei sequel Pokémon Nero 2 e Bianco 2.

La quinta generazione di Pokémon ha segnato la scomparsa definitiva della terza versione. Che senso aveva lanciare due titoli nuovi per ogni generazione e poi farne un terzo pochi anni dopo che è praticamente lo stesso gioco in versione migliorata? Se un utente volesse recuperare gli originali Pokémon Diamante e Perla, forse farebbe meglio a recuperare direttamente Pokémon Platino.

Se ci spingiamo a definire la quarta e quinta generazione come apice della serie Pokémon, è d’obbligo fare un paio di riflessioni sui titoli successivi, a partire da Pokémon X e Y e arrivando a Spada e Scudo.  

Riguardando a questi giochi con uno sguardo che beneficia di un’analisi più lucida e meno annebbiata dalla nostalgia, è possibile notare un paio di elementi che possono, in base al gusto personale, rendere l’esperienza di gioco più o meno appetibile. 

Innanzitutto, in tutti questi titoli vi è una forte dose di accompagnamento del giocatore in ogni punto della trama e del viaggio (il cosiddetto backseating): ciò è particolarmente evidente in Sole e Luna e Spada e Scudo, e rende una seconda partita piuttosto ridondante e rallentata. 

Non da ultimo, vi è una semplificazione del gameplay dovuta a molti “aiuti” inseriti in game: basti pensare al Condividi Esperienza come strumento base applicabile a tutti i Pokémon della squadra, che diventa poi addirittura non più disattivabile in ottava generazione, o ancora altre facilitazioni per il gioco competitivo. Insomma, l’idea è di rendere i titoli più accessibili a qualsiasi tipo di giocatore; tuttavia viene a mancare quell’elemento di sfida che è ad esempio presentato dalla “hard mode” di Bianco 2 e Nero 2, la cosiddetta modalità ostacolo che, oltre ad aumentare i livelli dei pokémon avversari, migliora anche l’IA nemica e la rende più ostica. 

In generale l’impressione è che i nuovi titoli non siano pensati per un’esperienza più approfondita o impegnativa, ma che siano votati soprattutto alla possibilità di vivere un viaggio sereno, indubbiamente divertente ma che sia anche privo di qualsivoglia picco di difficoltà degno di nota – l’unica vera eccezione a questo è data da Ultra Necrozma in Pokémon Ultrasole e Ultraluna, in cui è richiesta non poca strategia e conoscenza del gioco per uscire vittoriosi. 

Questo tipo di sfida è invece ritrovabile più spesso nei titoli Pokémon di quarta e quinta generazione, che riteniamo quindi essere i più piacevoli da rigiocare e, perché no, da proporre ai neofiti della serie Pokémon come giochi di partenza.

Pokémon Diamante Lucente e Perla Splendente potrebbero non riuscire a trasmettere le sensazioni degli originali, essendoci state diverse innovazioni nella serie dal 2006/2007 a oggi. 

Potrebbe cambiare persino il senso di sfida originale (Garchomp di Camilla? Oggi esiste il tipo Folletto) ma permangono elementi quali la trama, la lore del gioco, e persino il poter ottenere quasi tutti i 493 Pokémon (non dovrebbero esserci le generazioni successive) in game, feature venuta a mancare in Pokémon Spada e Scudo.

Non abbiate paura della grafica, nemmeno di quella originale, e recuperate i videogiochi Pokémon di quarta e ancor più di quinta generazione.

Con quest’ultimo consiglio io Giulia vi salutiamo e vi si da appuntamento al prossimo numero di “Objection!” 

Link per tutti i numeri precedenti.

“Non siete stanchi di essere trattati da bambini viziati?” Questo il titolo di un video di Davide Persiani, content creator videoludico noto come Falconero,...

Ricordate Shovel Knight di cui vi parlammo, gioco base e DLC compresi, qualche anno fa? Ecco, dimenticatelo, perché il nostro amato cavaliere azzurro, questa...

Bloodborne, videogioco realizzato da FromSoftware in esclusiva PS4. Tutt’ora privo di un upgrade per PS5 e di un porting su PC, tant’è che ci...

Diverse generazioni sono cresciute giocando con i LEGO, assemblando costruzioni basilari e arrivando, più di recente, a ricreare ambienti e scenari di franchise e...

Dal 30 settembre è disponibile su Xbox One, Xbox Series X/S, PlayStation 4/5 e Nintendo Switch Caffeine: Victoria’s Legacy, titolo sviluppato dalla casa sviluppatrice...

testata d’ approfondimento indipendente registrata al Tribunale di Roma n. 220 del 29/09/2014, progetto editoriale della società g2r SRL (P.IVA: P. IVA: 14399111005)

© 2022 2duerighe Viale Parioli 39c, 00197, Roma (RM)

Tutti i contenuti di 2duerighe possono essere utilizzati da altre testate o siti internet è molto gradito in caso citare la fonte con un link (follow) o collegamento visibile a 2duerighe.com e alla pagina dell'articolo.

Le immagini pubblicate sono fornite dai collaboratori e quasi tutte tratte da Internet in quanto valutate di pubblico dominio. Qualora si riscontrasse l’utilizzo di immagini protette da copyright o aventi diritti di proprietà vi invitiamo a comunicarlo a direzione@2durighe.com onde procedere con la loro rimozione.